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Per Aspera Ad Veritatem n.12
Combattere con le informazioni. Dalla geopolitica alla realtà virtuale

Ferrante Pierantoni e Margherita Pierantoni - Franco Angeli, Milano 1998





Un'attenta e particolareggiata ricerca bibliografica, al di là dei ricchi contenuti concettuali, caratterizza ed impreziosisce questo libro. Un completo elenco di acronimi, una vasta bibliografia - cartacea ed elettronica - un glossario veramente esauriente delle terminologie utilizzate nel settore informatico aggiungono un valore non trascurabile alla pubblicazione. Gli autori avvertono, nella premessa, che il loro lavoro è stato quello di stabilire un punto fermo che consenta un momento di riflessione in un mondo dove il cambiamento e l'evoluzione "vertiginosa" rendono veramente problematica l'elaborazione di un testo scientifico destinato a mantenere nel tempo la sua validità. Le informazioni si producono oggi con una velocità che sembra essere ancora crescente e creano una massa di dati enorme: lo stoccaggio, la selezione e la distribuzione di questo prodotto modificano il concetto stesso di informazione ed incidono profondamente sulla sua fruizione. La prima sensazione è che nel rapporto quantità-qualità il piatto della bilancia penda per il primo termine e che il mercato non sia ancora in grado di assorbire in maniera sistematica, ponendo filtri sicuri e tali da produrre concrete ed indirizzate utilità, ciò che è disponibile: "migliaia di miliardi di caratteri alfanumerici equivalenti a circa centomila volumi" simili a quelli dell'Enciclopedia britannica.
Per quanto concerne l'intelligence, il "combattere con le informazioni" comporta, secondo gli autori, la creazione di "unità di Intelligence efficacissime". Le unità, dislocate nei punti più "caldi", dovranno essere in grado di intervenire, sia in fase difensiva che in fase offensiva, sulla manipolazione dello stesso contesto strategico; questa attività potrà essere svolta mediante azioni mirate alla protezione e/o attacco delle linee di comunicazione. Il ruolo dei servizi dovrà essere riconvertito ed esteso al campo economico e finanziario.
La novità assoluta della "guerra con le informazioni" è, sempre secondo gli autori, che non si può più parlare di supremazia militare assoluta derivante da un apparato bellico preponderante, in grado di scoraggiare ogni azione aggressiva: un paese emergente, di reddito e di risorse bassi, può entrare facilmente in possesso di tecnologie idonee a provocare attacchi di natura psicologica, terrorismo informatico, attacchi di natura semantica alle reti di computer. Certamente queste azioni belliche non comporterebbero, forse, spargimenti di sangue o conquiste territoriali ma, altrettanto certamente, sarebbero in grado di provocare danni incalcolabili al comparto economico della nazione aggredita. Tanto più elevato il livello economico del paese-bersaglio, tanto più elevati i danni arrecati.



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